Svolta nel caso dell’omicidio Giulia Tramontano: ufficiale la decisione per il fidanzato killer Alessandro Impagnatiello.
Sono passati diversi mesi dall’omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta al settimo mese, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello nella loro abitazione di Senago, nel Milanese, lo scorso 27 maggio. Nelle ultime ore è stata presa una importante decisione sull’assassino a cui la Procura ha contestato anche quattro aggravanti.
Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello a processo
Nelle scorse giornate era stato chiesto il giudizio immediato per Impagnatiello per l’omicidio della povera Giulia e del bimbo che portava in grembo. Una richiesta che è stata accettata. La gip Angela Minerva ha accolto la domanda di giudizio immediato dell’imputato, nella quale oltre all’omicidio la procura ha contestato quattro aggravanti, tra cui la premeditazione.
Una svolta importante per l’uomo e che permetterà di arrivare ad un verdetto più rapido. Infatti, il rito immediato consentirà di saltare l’udienza preliminare e arrivare dritti al dibattimento dove l’imputato, difeso dai legali Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
Le quattro aggravanti
Ad Impagnatiello, oltre al reato di omicidio – ha ucciso la compagna a coltellate – viene imputata anche l’aggravante dell’aver tentato di disfarsi del corpo. In un primo momento, infatti, ha tentato di bruciarlo nella vasca da bagno, poi ha provato a nasconderlo in un box e successivamente lo ha abbandonato, avvolto in cellophane e sacchetti di plastica, in via Monte Rosa a Senago, a meno di 700 metri da casa.
Il piano sarebbe stato eseguito da solo. Un qualcosa di studiato e premeditato, cosa che è stata dimostrata anche dai ritovamenti delle sue ricerche via web e anche di alcune bustine di veleno per topi, sostanza tossica che aveva somministrato più volte alla povera 27enne e che è stata trovata anche nel feto.